fare altro
mi sono perso in strada e ho iniziato
a leggere a voce alta, pei passanti,
ma nessuno si fermava, e ho smesso.
di leggere. e ho iniziato a fare altro:
regalavo disegni appena fatti:
guardate come gocciola il mio disegno, dicevo,
ma nessuno si fermava, e ho smesso.
ho smesso di muovermi e guardavo,
soltanto muovevo gli occhi,
da una parte e dall’altra seguivo
il vai e vieni delle persone,
ne avvertivo i profumi.
mi sono perso, dicevano i miei occhi,
mi sono perso in strada e ho iniziato
a leggere a voce alta. lo facevo pei passanti,
era diventata una cura, ma nessuno ascoltava
quello che stavo leggendo,
quindi ho smesso, e ho iniziato a fare altro:
regalavo disegni appena fatti,
pretendevo attenzione e biascicavo
stanco una piccola frase: mi sono perso in strada.
*
nero tutto intorno
impavido albergo dove respiro
aria pulita
dove bevo acqua di fonte
dove sistematizzo le insidie per disinnescarle.
calpesto scalzo terra bruciata
di promesse avventate
sopporto il dolore negli occhi
e nei piedi il calore diventa
vapore che sale.
è nero tutto intorno il colore che vedo
allora torno dentro me
chiudo gli occhi e il sole si leva.
*
adesso ti ripudio
ti ripudio per il tuo bene, per studiarti, per pelarti.
ti ripudio per dispetto, perché non mi somigli.
ti ripudio anche per gioco, e ti gioco.
ti ripudio innocente, ma colpevole solo dei tuoi errori.
ti ripudio perché parli, e non siamo ancora pronti.
ti ripudio per il piacere di difenderti, per offenderti, perché ti odio.
ti ripudio per denaro, per mantenermi in vita.
ti ripudio ed è finita.
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