sapevo
conoscevo i suoi errori
a memoria le sue mancanze
e l’ho ucciso di parole
e non mi è sembrato sorpreso
non ha reagito ai fendenti
né un gemito né una mossa
il rito è andato avanti
la fine macabra la sua testa che rotolava
fin dentro la tomba
e non usciva più
io al centro dell’esedra
soddisfatto del taglio
artefice del lancio
giravo le spalle al passato
e raggiungevo il fuoco
e pensavo: rientriamo da dove veniamo.

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