ho comprato l’olio d’oliva
con quel soldino di carnevale,
ho atteso di vedere levarsi
il denso fumo nero del pupazzo
in fiamme e ho promesso alla luna:
basta scherzi: è ora di figliare esempi.
trascorsa una settimana forse due
dall’acquisto del tris da cucina
posso dire che sì: luna piena onorata in trincea, e libagione doppia
d’olio e di sale davanti all’altare
murale: coltello chiuso, spada a riposo, bastone a coprire le spalle.
la luna di questo sole è servita à la maison
e domani sarà piena d’olio d’oliva e di sale per terra
che aspetta la pioggia: mi pare un serpente
che striscia verso est, la forma del sale sparso,
e l’olio sul muro di cinta le nuvole
della prossima tempesta.
esco senza provocare ché la lista
delle risposte è ancora da aggiornare
supero l’ingresso principale
consegnando il rito lunare alla
custodia del sale.
e cammino, passo dopo passo,
libero e ammogliato: il duello muto è armato:
nessuno sparo per l’innocente,
che avrà diose lungo il viaggio
a carezzare la sua mente,
a cavargli spine dal corpo da trasformare in spade,
ch’egli dovrà onorare e col sangue lavare.

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