tu che minacci ricoveri coatti
per mascherare le tue maschere,
che rinnovi subdolamente stoltezza
e rilanci l’affronto manovrando
poteri che non hanno potere nemmeno su loro stessi.
tu che non ascolti, ma esegui.
tu che schiavizzi perché sei il caposchiavo.
tu che ti bevi l’onore e l’offendi
sotto lauta ricompensa.
tu che abbracci per soffocare,
tu che non hai di meglio da fare che lavorare,
tu che non hai vissuto ma ci hai provato,
tu che non hai figliato
e ti accontenti di aver battezzato.
tu che leggerai questi libri davanti
all’oceano in burrasca, espulso dal mediterraneo
come un impostore, tu, intanto,
devi ascoltare la storia del mio gatto morto.

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