È Baudelaire a ricordarci che fottere è aspirare a entrare dentro un altro, e l’artista non esce mai da se stesso. Possono rubargli tutto: dalle carte più preziose alle sue misere croste al gusto di caffè, possono leggergli la posta per dimostrare uno stato finanziario all’ultimo degli infami, possono entrargli in casa bisognose di alloggio gocciolando impavido e perverso interesse: ronzano di lato senza guardarlo, senza l’onore delle armi utilizzano le più squallide!
Se ti sono entrati in casa, mon frère, andiamo a fare la guerra!
Lì, mi sono rasserenato… Avevo dei fratelli, ed erano negri come me.
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