Qui, il numero degli individui che pensano soli, che cantano soli, che mangiano e parlano soli nelle strade, è incredibile. Pure non si sommano. Anzi, si sottraggono gli uni agli altri, e la loro somiglianza è incerta.
Ma vi è una solitudine che non assomiglia a nessun’altra. Quella dell’uomo che si prepara pubblicamente il pasto, su un muretto, sul cofano di un’automobile, lungo una cancellata, solo. È uno spettacolo che si vede dappertutto, qui, ed è la cosa più triste del mondo, più triste della miseria; più triste del mendicante è l’uomo che mangia solo in pubblico. Niente di più contraddittorio rispetto alle leggi dell’uomo o dell’animale, perché le bestie hanno sempre la dignità di spartire o di contendersi il cibo. Colui che mangia solo è morto (ma non colui che beve, perché?).
new york
[Jean Baudrillard, America, SE]
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