Vecchia tradizione che consuma il suo rito finale presso la Palazzina di Caccia di Stupinigi. La Notte di Paride. Celebrazione collettiva di chi va via, di chi lascia il Liceo Massimo D’Azeglio per scivolare nei corridoi delle migliori università. Taluni riescono perfino ad entrare nelle aule universitarie, sempre e comunque troppo scomode. Il primo gradino della arrampicata, mettiamola così.
Dicevo della celebrazione collettiva. Un libro per ogni studente, un libro qualsiasi, l’importante è che abbia un passato dazeglino pure il tomo. Chissà cos’ha scelto iLRosso. Non possiamo dircelo. Tacito accordo fra noi e la tradizione. Tutti sapranno il libro di tutti solamente durante la celebrazione. La Notte di Paride. Insieme al cavallo di legno bruceranno antichi popoli, le rivoluzioni fatte e quelle mancate. Brucerà la storia che ci hanno venduto come Verità. Lingue di fuoco contro lingue antiche. Cenere dalle civiltà arrivate fino a noi. Cenere sui fiumi che le hanno accolte. Tamburi in cerchio accompagneranno versi maledetti che abbiamo dovuto ignorare. Fumo negli occhi tutto il resto.
prima della notte di paride
[agosto 2006]
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