Alfio Génitron: Parliamo del capo Guayak?
Michel Maffessoli: È divertente veder tornare alla ribalta delle usanze primitive che la modernità, nel suo trionfale progressismo, aveva creduto superate. Il grande ideale dell’illuminismo, mitologia della modernità culminata nel sistema democratico, si spegne nel chiaroscuro della politica spettacolo.
Alfio Génitron: Parliamo di Sarkolène?
Michel Maffessoli: È un totem intercambiabile che si ritrova anche in altre realtà: basta pensare alle figure di Berlusconi, di Schwarzenegger o di Gheddafi. È una figura ventriloqua che non ha opinioni e non ne fa mistero, un erede dei situazionisti che proclamavano altamente: le nostre idee sono in tutte le teste.
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