omaggi

Succede che mi colpisce non solo la copertina e il formato, me lo giro fra le mani, non so cosa sia, se una rivista o una raccolta di racconti, posso leggere quelli lunghi o quelli corti a seconda del bisogno, un bisogno fisiologico, l’unico non indotto che i nostri tempi conoscano.
E poi c’è Peppe Jones, che mi ricorda un sacco di Peppe del mio paese in Calabria. Nel mio paese è pieno così di Peppe: c’è Peppe Plasma perché il gruppo dove suona la chitarra si chiama Plasma, Peppe Scimmia che a undici anni aveva già i baffi e i peli nelle gambe, Peppe Cascetta che non si tiene mancu ‘a pastina, Peppe Storto che non sai mai se sta guardando te quando ti parla. E poi c’è Peppe Stricone, Peppe Gurdo, Peppe Biglio, Peppe Recoba, Peppe Vidimu e chissà quanti me ne sto dimenticando. E secondo me pure questo Peppe Jones ora che ci penso l’ho già sentito, secondo me è delle mie parti.
Intanto mi leggo il suo racconto, sono solo 4 minuti. E mi accendo pure una sigaretta.
Che fai?
E che faccio?
Dai che è tardi.
Arrivo, finisco la sigaretta.