Provate a capirci qualcosa

Mi ricordo solamente che erano di Potenza, un gruppo di cinque persone, forse sei, amici di Flavia. Ce li siamo trovati accanto quando ho spento l’ultima sigaretta, forse cercavano fumo o semplicemente volevano condividere la notte. E io non ho capito, e anche voi non avete capito. Se oggi vi chiedessi chi erano gli amici di Flavia, mi rispondereste che erano di Potenza. Tutto qua.
Tutto qua?
Proviamo ad andare con ordine, sistemiamo per bene i tasselli. Proviamoci almeno, tutti. Magari ci viene in mente altro.
Erano di Potenza, già l’ho detto. Questa è l’unica informazione che mi è rimasta. Che ci è rimasta. Non so dire quanto mi sono trattenuto a parlare con loro. Non ricordo nemmeno se ho parlato oppure ho emesso strani suoni senza significato. C’era una ragazza accanto a me, mi guardava e mi chiedeva, ci chiedeva. Ecco, ora ricordo: un breve dialogo a cui però non ho partecipato. Perché non ho partecipato? Avrei dovuto parlare e invece ridevo, i suoni della notte mi dondolavano, qualcosa aveva rallentatao il corso deli eventi, il tempo si era dilatato e i pensieri fluttuavano troppo veloci. C’era un luogo, tra la mia percezione della realtà e la realtà stessa, che d’improvviso aveva preso a girare lentamente. Che sia stata una sensazione soggettiva? Credo proprio di sì…
Comunque dicevo che quella moretta che stava accanto a me, quella con la bocca lucida e le labbra fini, ci ha chiesto dove potevano andare al mare, quali posti non potevano non visitare. Insomma questo gruppo di cinque persone, forse sei, voleva parlare, conoscere noi, un pezzo di Sardegna e condividere la notte. Questo possiamo dirlo con certezza.
Ma io non ho risposto, troppo impegnato a razionalizzare l’ebrezza, e mi pare abbia risposto Valeria, o forse Bardo. Io ascoltavo il piacere estatico, il rumore dei pensieri quando lavorano senza sosta, e il sottofondo era la musica di quegli accenti stranieri.
Ricordo anche un ragazzo coi capelli ricci e la faccia tonda che sembrava disegnata, una ragazza con gli occhiali ed una coi capelli corti proprio di fronte a me. Ma non ricordo ciò che si dicevano, se mi hanno fatto domande e se me le hanno fatte cosa ho risposto. Io non ero lì, stavo dentro di me. Certo la gente attorno al tavolino poteva toccarmi e parlarmi ma io non c’ero, riordinavo e interpretavo gli atteggiamenti che abbiamo deciso siano gli atteggiamenti. E pensavo che in fondo io non ho deciso proprio nulla: in ognuno di noi un atteggiamento si ripete uguale a se stesso perché ci siamo convinti debba avvvenire questo, perché qualcuno ci ha convinti che quell’atteggiamento debba ripetersi uguale a se stesso. Se non lo fai sei fuori. (Qui e ora perlomeno è così.)
Non erano solo gli atteggiamenti che mi davano da pensare. Erano pure le finestre aperte, il tavolino con la tovaglia di plastica quadrettata, i numeri e quel due che ricorreva sempre, la circolarità della vita, i filtri che usiamo per comunicare. La comunicazione e la sua assenza nel mondo della comunicazione planetaria. Per poi tornare lì, alla comprensione ultima: realtà, interpretazione della realtà, rappresentazione della realtà in codici.
Ricordo di essermi sentito bene ieri, la morte mi sembrava poca cosa se paragonata all’attimo che ti obbliga ad altri codici, e tu a chiederti quante persone li usino questi codici altri o se sia solo invenzione, e di nuovo, un’altra, rappresentazione della realtà. Magari ieri era una giornata come le altre e il tempo e chi vi ha partecipato deciderano i contorni, le sfumature, il ricordo che ne rimarrà. Il tempo è il luogo in cui l’uomo è costretto a camminare, viene educato nel tempo e col tempo. Il primo filtro alla giornata di ieri sarà quello del tempo: sarà il tempo a decidere cosa lasciarci e in quali forme. Il secondo filtro è rappresentato da chi era presente: io, Valeria, Bardo e quei cinque, forse sei, di Potenza. Saranno i più forti a decidere cosa ci siamo detti, quelli che avranno la capacità di raggiungere con la loro voce più persone contemporaneamente. Sempre se il tempo sarà con loro…

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un’icona per effettuare l’accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s…

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: